L’esperienza immaginativa nell’integrazione delle culture diverse

Il flusso migratorio di individui provenienti da altri Paesi pone il problema dell’integrazione di coloro che approdano dalle vicende e dalle culture più disparate. Lo studio delle manifestazioni psicopatologiche, della loro determinazione culturale, dell’influenza che hanno su di esse le credenze religiose e le relazioni sociali inizialmente ha orientato l’interesse verso le sindromi dissociative. Ma lo “sbarco” in una terra straniera è l’inizio di un viaggio nel proprio mondo interiore: assimilare le differenze e le idiosincrasie, costruire una nuova soggettività, è un processo pieno di sfide con i relativi costi psicologici. Nel momento della cesura, strati arcaici della mente possono essere riattivati portando con sè angosce che, se non elaborate, saranno trasmesse trans-generazionalmente. L’Esperienza Immaginativa è un modello di intervento attuabile in tempi circoscritti, che permette la ritrascrizione della memoria del trauma spaziando dalla coscienza primaria a quella di ordine superiore poiché consente la percezione, la rappresentazione e la sequenza di nuclei tematici profondi. Vengono presentati casi in cui i meccanismi inadattivi espressi nella “lingua” utilizzata, sono stati disattivati liberando vissuti delle storie personali e interrompendo così la catena della trasmissione transgerazionale.

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