La coscienza tra mente e cervello
15 Marzo 2012Bachelard et le bachelardisme aujourd’hui
16 Ottobre 2012Robert Desoille (1890-1966) ha tratteggiato la relazione terapeutica come “molteplicità di sfumature tra una freddezza convenzionale” “e una riservatezza fatta di tatto e di discrezione che non deve mai abbandonare lo psicoterapeuta”, il quale “deve mettere la propria attività mentale a disposizione del soggetto” (2010). Infatti l’interiorizzazione intenzionale della funzione di aiuto avviene grazie all’Incontro tra paziente e terapeuta quando quest’ultimo ne ha la capacità e la disponibilità (Callieri 1984) (Passerini 2009). Peraltro “la capacità di comprensione dell’analista deriva dalla competenza linguistica e semiologica interiorizzata, ragione per cui ogni elemento percepito concorre allo ‘scambio semiotico’ […]; in questo stabilirsi e ristabilirsi di significati l’analista può far rilevare le distorsioni comportamentali ed incidere nella struttura cognitiva e simbolica del paziente” (Rocca, Stendoro 1993). E, alla fine del percorso, ci si può domandare, “come quando termina un racconto iniziatico”, “chi dei due ha condotto l’altro, fino alla soglia del misterioso, quando il paziente riesce a comprendere e a comprendersi” (Fabre 2010). Nel percorso con l’Esperienza Immaginativa il terapeuta incontra il paziente nel reale e si inoltra con lui nell’immaginario, realizzando un dialogo che si intreccia sui due piani, spazio analitico ottimale per rielaborare le relazioni oggettuali origine di sofferenza. La Giornata si prefigge di promuovere il dibattito sul metodo ideato da Robert Desoille negli Anni Venti ed evolutosi nell’àmbito del G.I.R.E.P. di Parigi attraverso le formulazioni di Rêve-Eveillé, Procedura Immaginativa ed Esperienza Immaginativa. L’ultima parte prevede la discussione di casi clinici esemplificativi, in piccolo gruppo, al fine di coinvolgere i partecipanti sull’operatività clinica con percorsi differenziati in relazione alle competenze di base e ai titoli di studio posseduti.